Terapie vacciniche desensibilizzanti

Terapia desensibilizzante

Presupposto indispensabile prima di intraprendere una ITS è il coinvolgimento del paziente allergico attraverso una corretta informazione  sui vari aspetti della sua malattia: dalla diagnosi, alle opzioni terapeutiche di tipo farmacologico, al costo della ITS, ai suoi possibili effetti collaterali, alle modalità di effettuazione della terapia, alla necessità di successivi controlli nonché alle aspettative di efficacia in relazione ai dati “Evidence Based Medicine” attualmente disponibili.

  1. Il paziente ideale con allergia respiratoria da sottoporre ad una ITS deve essere considerato in relazione a:
  2. A) Corretta diagnosi: ovvero dimostrazione di meccanismo IgE-mediato verso l’allergene clinicamente coerente.
  3. B) Sintomatologia:
  • Rinocongiuntivite con: 1) interferenza con la qualità di vita in almeno uno dei parametri (sonno, attività lavorativa o scolastica); 2) persistenza dei sintomi per scarsa risposta al trattamento farmacologico; 3) assenza di comorbilità significative (es. sinusopatie croniche, poliposi nasale, reflusso gastroesofageo).
  • Asma bronchiale di grado persistente, lieve-moderato, in stabilità clinica.
  1. Efficacia clinica in relazione alla tipologia dell’allergene e alla modalità di somministrazione dell’ITS. Le metanalisi e i trials randomizzati controllati,  evidenziano l’efficacia dell’ITS per la rinite allergica e per l’asma bronchiale allergico sia nel bambino che nell’adulto.

 

L’ITS si è dimostrata in grado di ridurre la sintomatologia respiratoria e l’uso di “rescue medication” inoltre svolge anche un effetto “carry-over”. Tale efficacia è stata confermata sia per l’immunoterapia sottocutanea (SCIT) che per la immunoterapia sublinguale (SLIT), negli adulti e nei bambini.

Gli allergeni per i quali l’efficacia è stata dimostrata  sono i pollini di: (graminacee, parietaria, betulla, ambrosia, olivo), dermatofagoidi, spore fungine di alternaria.

In età pediatrica la SLIT è spesso preferita  alla SCIT per la semplicità  d’uso e per il profilo di sicurezza. Tuttavia la scelta della via di somministrazione deve essere effettuata dallo specialista anche sulla base di considerazioni cliniche, del rapporto rischio-beneficio  e del contesto in cui si opera.

Le allergopatie respiratorie sono malattie croniche e l’immunoterapia allergene-specifica è una “long-term therapy”.

Pertanto l’aderenza  ad  un  trattamento che deve essere proseguito per 3-5 anni secondo le linee guida, rappresenta un aspetto fondamentale.

Per la SLIT il tasso di aderenza è >75%, sia in popolazioni pediatriche che in adulti.

Per al SCIT dal 60 al 75%. La maggior aderenza è da attribuire a: miglioramento degli estratti, dose ottimale meglio individuata, riduzione del numero di dosi da somministrare, migliore educazione del paziente e dei familiari.